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Purificatori d'aria, come funzionano, a cosa servono e quando sono utili contro i virus

La particolare attenzione per l’igiene scatenata dall’emergenza Coronavirus ha riportato alla ribalta i purificatori d’aria, elettrodomestici che aiutano a rinfrescare gli ambienti chiusi e a combattere cattivi odori e polvere.

Una ventata d’aria fresca!
Un purificatore d’aria come il nostro AEROGUARD SENSE, è costituito da una sezione di filtraggio, composta da opportuni filtri pensati per i diversi componenti da trattenere, e quindi un sistema di ventilazione che permette di aspirare aria dall’ambiente, filtrarla e rimetterla in circolazione “ripulita” da tutti quegli agenti che potrebbero danneggiare la nostra salute come polvere, acari e pollini che possono essere molto fastidiosi per chi soffre di forti allergie con sintomi asmatici.

 

Un purificatore d’aria, se ben dimensionato rispetto all’ambiente in cui verrà utilizzato e dotato dei filtri giusti ha sicuramente molti benefici sulla nostra salute quotidiana. Oltre al tradizionale filtro anti-polvere, un buon purificatore d’aria, per essere veramente utile, deve essere dotato quanto meno di filtri HEPA e a carbone attivo. Il filtro HEPA, acronimo che sta per High Efficiency Particles Air, è pensato per trattenere particelle sospese nell’aria letteralmente microscopiche, vale a dire dell’ordine dei micron. L’efficienza di questi filtri viene valutata sulla capacità in percentuale di trattenere particelle da 0,3 a 0.1 micrometri. I filtri HEPA sono responsabili per l’efficace purificazione dell’aria da polvere, acari, pollini e batteri.

Il filtro a carbone attivo ha invece l’importante compito di intrappolare i composti organici volatili. Si tratta di una delle principali fonti di inquinamento domestico, visto che stiamo parlando di composti prodotti da vernici e solventi di cui sono rivestiti ad esempio mobili, oggetti, pavimenti in legno, materiali che lentamente rilasciano nell’ambiente queste sostanze che possono essere molto pericolose per la salute umana, fino ad essere anche cancerogene, come la formaldeide.

Oltre a trattenere questo tipo di composti, il filtro a carbone attivo, aiuta a ripulire l’aria anche dal fumo di sigarette e cattivi odori.

I migliori purificatori hanno anche uno stadio di filtraggio ulteriore per la riduzione della presenza di gas prodotti dalla combustione dei fornelli e caldaie, come il pericoloso biossido di azoto e di zolfo.

 

Non sono invece da considerare utili e anzi potenzialmente dannosi i purificatori che funzionano unicamente ionizzando l’aria, caricando cioè elettrostaticamente le particelle in modo tale da farle “incollare” alle superfici con cui vengono in contatto, uscendo così dalla circolazione. Il problema è che questo processo porta alla produzione di ozono, molecole di tre atomi di ossigeno, un gas che è nocivo per l’uomo ad alte percentuali di saturazione e che quindi non andrebbe introdotto in ambiente chiuso.

 

Un buon purificatore d’aria con un’efficace filtro HEPA può sicuramente aiutare a ripulire l’aria da eventuali virus in sospensione, a patto che sia ben dimensionato per l’ambiente. I produttori danno usualmente indicazione di quale sia la dimensione massima dell’ambiente consigliata per i loro purificatori, ma si può anche utilizzare la metrica CADR o Clean Air Delivery Rate, numero che dà indicazione del volume d’aria che il purificatore è in grado di gestire. Basti sapere che più il numero è grande meglio è, ma si tratta di un indice di misura che va relazionato alla tipologia di particolato che viene filtrato.

purificatori d'aria benefici

Per quanto riguarda l’attuale emergenza Coronavirus, il purificatore d’aria può essere utile per contenere il rischio di contagio in ambienti interni, visto che il virus potrebbe saturare l’aria. Sempre a patto di mantenere comunque le distanze e le misure di sicurezza di base, visto che oltre che nell’aria, il virus potrebbe diffondersi tramite il contatto diretto delle mucose con goccioline di aerosol contenenti particelle del virus. Sappiamo che le goccioline salivari più grandi (droplet) cadono a terra per forza di gravità entro due metri, ma quelle microscopiche che emaniamo non solo con la tosse, ma anche solo parlando o respirando (aerosol) restano più a lungo nell’aria prima di evaporare. Risulta da diversi studi che il rischio di saturazione dell’aria è concreto e dunque, riassumendo, un purificatore d’aria non può evitare il contagio diretto da persona a persona, ma potrebbe disattivare i virus sospesi nell’aria attraverso il ricircolo e scongiurare la saturazione di virus, batteri e sostanze nocive nell’ambiente in cui è inserito. “L’attivazione di sistemi scientificamente validati di aerazione, purificazione e ventilazione meccanica controllata, si rivela fondamentale nella diluizione del virus”.

 

Lux AEROGUARD SENSE è dotato sia di FILTRO HEPA che di FILTRO AI CARBONI ATTIVI ed è in grado di filtrare fino a 65 mq di area grazie ad una superficie filtrante di 4,3 m ed un’efficienza CADR 765 m3/h.

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